Interviews with Nikolo Kotzev

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NIKOLO KOTZEV

Attivo da poco più di 10 anni il Nostro Nikolo Kotzev è stato in grado di costruirsi una reputazione di tutto rispetto nel panorama rock mondiale riuscendo ogni volta a circondarsi di musicisti di enorme portata (un nome su tutti: Glenn “the white Stevie Wonder” Hughes). Conscio del valore di un opera, mai termine si è rivelato più adatto, come Nostradamus, il guitar hero si è dimostrato d’altra parte una persona umile, un po’ contorta se vogliamo, ed estremamente disponibile.

Come mai un concept su Nostradamus?
E’ da tanto che volevo scrivere una rock opera, vedi, ho iniziato a studiare musica classica a 5 anni per poi dedicarmi al rock a 14 anni, Credo quindi di aver acquisito conoscenze e capacità sufficienti per potermi dedicare ad una rock opera. Si è trattato comunque di un progetto molto impegnativo e ti assicuro che non è stato facile da realizzare. Ho dovuto prendere tutti i vari contatti, acquisire il budget necessario dalla casa discografica per poi dedicarmi alla fase artistica dell’opera. Parlando più in particolare della figura di Nostradamus posso dirti che sono sempre stato affascinato da tutto ciò che non si può spiegare, dal paranormale e dal sovrannaturale. Nostradamus possedeva una grande forza spirituale ed ha condotto una vita molto difficile. La sua figura mi ha dato una grande libertà musicale permettendomi di occuparmi del passato, del futuro e di differenti culture e paesi. La sua vita ha tutti gli ingredienti per scrivere una bella storia: misticismo, amore, sofferenza, fede, ingiustizia ecc.

Quanto tempo hai impiegato per portare a termine questa impresa?
7-8 mesi per scrivere le parti musicali, 2 mesi per organizzare l’orchestra e 2-3 mesi per registrare. Ma la maggior parte del tempo la ho impiegata cercando di ottimizzare i tempi dei vari musicisti e cantanti, molto spesso mi sono dovuto fermare nell’attesa della disponibilità delle persone che dovevano lavorare con me, altre volte dovevo aspettare i fondi stanziati dalla label per pagare i musicisti, insomma in tutto ci ho messo 2 anni e 9 mesi incluse tutte le pause….

Parliamo degli incredibili cantanti presenti in “Nostradamus”, molti di loro hanno già lavorato con te nei Brazen Abbot, cosa puoi dirci invece riguardo A. Myles, S. Jordan, J. Lande e D. White?
Per Nostradamus avevo bisogno di 7 cantanti, ne avevo solo 3 (J.L.Turner, G. Hughes e G. Edman), ne dovevo trovare altri 4….Ho ammirato A. Myles già dai tempi di Black Velvet quindi non potevo che chiederle di unirsi al cast di Nostradamus, la stessa Alannah mi ha consigliato di affidare il ruolo di Catherine a Sass Jordan, cosìcchè dopo aver ascoltato alcuni dei suoi lavori non ho esitato un istante a chiamarla… Doogie White lo conosco da diverso tempo, inoltre ho molto apprezzato il lavoro che ha svolto nell’ultimo album dei Rainbow, si è trattao quindi di una scelta obbligatoria. Per quanto riguarda J. Lande devo dire che all’inizio non avevo intenzione di chiamare lui, ma un giornalista norvegese mi ha spedito del materiale dove Jorn cantava e dopo averlo ascoltato con attenzione lo ho chiamato immediatamente, è un singer incredibile, perfetto per il ruolo dell’ Inquisitore.

Come mai non ti sei rivolto a Thomas Wikstrom? (già presente nei Brazen Abbot n.d.a.)
In realtà era mia intenzione coinvolgere Thomas nel progetto, ma poi è passato del tempo e ci siamo un po’ persi di vista, non c’è un motivo particolare legato alla sua assenza su Nostradamus, It just happened…

Credi che sarà possibile proporre Nostradamus in versione live?
Fondamentalmente Nostradamus è nato con la precisa intenzione di proporlo dal vivo, è con questa idea che lo ho scritto, sono sicuro che ne verrebbe fuori qualcosa di speciale, l’unico ostacolo è ovviamente l’aspetto economico, avrei infatti bisogno di almeno 100 musicisti sul palco e questo richiederebbe un costo molto elevato a cui non potrei far fronte personalmente, tuttavia sono sicuro che prima o poi riuscirò a portarlo in giro per le maggiori città europee, magari anche in America…

Devo confessarti che l’aspetto che più mi ha impressionato di Nostradamus è la qualità di ogni canzone, cosa assai ardua per un lavoro di 1 ora e 40 minuti…
Grazie…Ovviamente dovevo curare nei minimi particolari ogni sfumatura del progetto. Una volta terminato il concept dovevo adoperarmi affinchè tutto fosse concatenato nel migliore dei modi, tutto doveva essere perfetto, musica, tempi, chiavi, comparse, sequenza degli eventi arrangiamenti ecc. Non potevo quindi scrivere canzoni mediocri altrimenti avrei interrotto lo scorrere dell’intera opera. Lavorare con musicisti di talento mi ha aiutato molto poiché ognuno di loro ha aggiunto colori e dettagli importantissimi per la riuscita dell’intero lavoro.

Cambiamo discorso…ascoltando Nostradamus è evidente un tuo attaccamento ad un certo tipo di rock che vede nei Rainbow, Purple, e Zeppelin i suoi maggiori esponenti, c’è qualche nuova band che ha attirato la tua attenzione?
Sfortunatamente non ho un gran tempo da dedicare all’ascolto delle nuove realtà musicali. Sono sicuro che ci siano molti talenti in giro ma l’industria discografica non fa nulla per aiutarli attenta come è al pubblico di massa che non vuole altro che musica easy listening. Tutto ciò crea un circolo vizioso le case discografiche sono concentrate solo sulla musica per la massa, la massa ama solo ciò che è moderno e ciò che è moderno è creato a tavolino dalle case discografiche……(nient’altro?n.d.a.)

Puoi dirci cosa ne è dei Brazen Abbot? Dobbiamo aspettarci qualche altra release con questo monicker in futuro?
I Brazen Abbot sono vivi e vegeti…Presto comincierò a lavorare sui brani del prossimo cd che dovrebbe vedere la luce l’anno prossimo. Credo di aver raggiunto una maggiore popolarità ora, i miei fans stanno aumentando e con tutta probabilità il prossimo cd dei B.A. raggiungerà una audience più vasta.

Cosa facevi prima di entrare nei Baltimoore?
Niente di particolare, mi sono trasferito in Finlandia nel 1989 ed ho iniziato a costruire il mio recording studio e più o meno nello stesso periodo mi sono unito ai Baltimoore. Prima di arrivare in Finlandia ho suonato per tre anni con una Top 40 band in Europa.

Perché secondo te il class rock riscuote tanto successo in Europa e Giappone ma non altrettanto in America?
Differenti culture, credo…In Europa c’è un’antica tradizione ed un grande pubblico rock. Tuttavia anche in questo caso dobbiamo fare i conti con le priorità delle case discografiche, loro concentrano i loro sforzi in ciò che vende milioni di copie, e ovviamente è più facile per le bands americane in America… (risposta quanto mai chiara ed esplicativa…n.d.a.) Per quanto riguarda il Giappone bisogna fare un discorso diverso (speriamo bene n.d.a.): Lì non ci sono molte rock bands locali (e qui caro Nikolo ti devo dare proprio torto. N.d.a.) quindi adottano molti acts europei e americani. I Giapponesi hanno un diverso background musicale e credo che questo sia il motivo per cui amano così tanto il rock europeo

Sei in grado di fare un bilancio della tua carriera, non lunghissima ma fin qui molto intensa? Sei soddisfatto di tutto ciò che hai fatto o c’è qualcosa di cui non sei pienamente orgoglioso?
Ho capito subito che per raggiungere un successo internazionale avrei dovuto mirare molto in alto, questo è il motivo per cui ho sempre cercato di coinvolgere persone di grande talento a cui proporre una musica di classe su cui lavorare. La priorità assoluta dei Brazen Abbot è sempre stata quella di scrivere grandi canzoni e credo di esserci riuscito. Il rock business è davvero molto arduo, Ciò che oggi sembra funzionare un domani può crollare senza che tu te ne accorga, è una sfida continua.. Comunque non c’è nulla di cui possa pentirmi, ho sempre cercato di fare le cose correttamente rispettando le persone con qui ho lavorato. Tutto ciò mi ha fatto capire che la vera chiave del successo è una sola: Work, work, work!